martedì 13 gennaio 2009

Il lavoro in tempo di crisi

Il lavoro in tempo di crisi: si salva chi è specializzato

Ore 06:01
lunedì, 12 gennaio 2009
"Prima cercavamo le persone e non le trovavamo. Adesso ci arrivano curriculum da ogni parte, anche da fuori provincia, ma le aziende hanno interrotto le ricerche. Si sta verificando la situazione opposta". Anna Lombardi, di Talea, ci fotografa così il mercato del lavoro bresciano. E ci introduce alla riflessione che facciamo in questo inizio d'anno, sulla base delle interviste ai responsabili di alcune società di selezione del personale: chi parla di frenata, chi di riduzione, chi di stagnazione, comunque il punto è essenzialmente che il mercato del lavoro si è fermato. A testimoniarlo anche il numero - quasi dimezzato - degli annunci che arrivano a GdB Lavoro.
Chi troverebbe lavoro comunque
"Se non fossi un ottimista, direi che la situazione è lacrime e sangue" esordisce Fabrizio Armenia, di Armenia&Associati. Nessuno rischia investimenti in questo momento, e molte aziende hanno fermato le produzioni, per non riempire i magazzini. Il blocco è stato tra ottobre e novembre e da allora gli imprenditori stanno alla porta. Attendono. Ma le aziende sono sane: quello che gioca è la paura".
In questo contesto, chi si salva? Possiamo fare qualche esempio di figure professionali che troverebbero lavoro comunque, anche oggi? "Un export manager che conosca il mercato russo o quello asiatico, sicuramente" risponde Armenia. "O anche il solito progettista meccanico, magari non nell'automotive, ma in altri settori sì. Bisogna tener conto che se un'impresa lavora con il mercato globale ha più possibilità di "tamponare" la crisi".
Concorda sulla "tenuta" del commerciale estero Laura Iacci, di Skill Risorse Umane: "Un buon export area manager non farebbe fatica a trovare lavoro. Basta che conosca bene l'inglese". E Giuseppe Giusti, di Profili RU, aggiunge; "Di agenti ce ne chiedono sempre, perché in tempi di crisi vendere diventa più importante. E poi i super tecnici: meccatronici, operatori specializzati su macchine a controllo numerico... Le competenze pagano sempre".
Talea punta su "figure di nicchia", difficili da reperire: "un buon contabile esperto, una modellista che sappia l'inglese, un manutentore che sappia l'inglese..." Alla fine si cade sempre lì: specializzazione e lingue.
E all'opposto, chi è più penalizzato in questo momento? I nostri interlocutori individuano due categorie: gli amministrativi senza specializzazione e i neolaureati, ancor più se in materie "deboli" (non è il caso di Ingegneria, per intenderci). "Sulle figure di linea operativa le aziende sono disposte ad attendere, o a rinunciare" spiega Iacci. Ma non sono le sole: a quanto pare, ci sono in giro anche molti curriculm di dirigenti.
Servono persone all'altezza delle sfide
Tuttavia, la crisi può essere anche un'opportunità, come spiega Dorika Franchini di Space Work."Può esserlo per noi società di selezione, perché l'azienda guarda più attentamente le figure da assumere, cerca l'alto potenziale, persone che siano assolutamente adeguate alle sfide. E può esserlo per le persone, chiamate ad aumentare le proprie competenze. "È il caso della figura del project manager, che ci stanno chiedendo molto in questo periodo, sia nell'edilizia sia nell'automotive" Di che si tratta? "Di un tecnico che è anche commerciale, ovvero un tecnico che sappia anche gestire la commessa". Forse non basta aspettare, come il pescatore nella foto. Il problema resta l'attrezzatura giusta: ci torneremo nei prossimi numeri.
Marco Sampognaro

giovedì 8 gennaio 2009

Selezione del personale


Il termine selezione del personale identifica il processo utilizzato per reperire gli individui più “adatti” a essere inseriti all’interno della struttura aziendale in una determinata posizione che richiede di essere ricoperta.
Per arrivare all’identificazione del candidato più “idoneo” vengono presi in considerazione molti elementi, tra cui i più importanti sono:


· Le conoscenze professionali acquisite nelle precedenti esperienze lavorative;
· Il livello culturale;
· Le attitudini, le motivazioni e le aspettative;
· Le capacità specifiche richieste dal lavoro in questione;
· Le potenzialità di sviluppo;
· Il livello di adattabilità (alla cultura aziendale) e il grado di flessibilità.

http://www.perorientarsi.it/selezione_personale.asp

La formazione outdoor


La formazione outdoor è una metodologia di sviluppo delle capacità manageriali che utilizza il supporto di situazioni pratiche e reali generalmente svolte all’ aperto (out-door per l’ appunto). Sono situazioni tipiche lo scalare una montagna, il salire su di un albero o ancora l’ attraversare un ponte sospeso e cioè situazioni complesse che pongono il partecipante di fronte ad un’ esperienza pregnante tanto dal punto di vista comportamentale che emotivo. Sebbene le situazioni proposte siano difficili esse tuttavia non sono mai estreme o di particolare rischiosità; da qui la ben precisa distinzione con i corsi di sopravvivenza che si basano piuttosto sul vivere un’esperienza limite.
COME FUNZIONA
La formazione outodoor si articola in tre momenti: l’ azione, l’ osservazione e l’ articolazione di modelli mentali. Fulcro della formazione outdoor è l’azione e cioè la situazione da vivere ed agire così come proposta dal conduttore. A tale momento viene dedicata la maggior parte del tempo e delle energie.All’azione segue la fase di osservazione e cioè di rielaborazione insieme al conduttore delle esperienze vissute. Fondamentale in tale momento è l’ utilizzo delle videoregistrazioni che consentono oltre che di rivedere le proprie performance, di analizzare le emozioni provate. Fase ultima dell’ outdoor training è come detto l’ approntamento di modelli mentali che non è altro che la formazione di schemi alternativi possibili di azione. Al fine di rendere le esperienze vissute utilizzabili per la vita lavorativa di tutti i giorni è importante che le situazioni proposte dal conduttore, abbiano valore metaforico consentendo al conduttore stesso di rendere palese al partecipante una riflessione sul suo personale modo di comportarsi ed agire
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